I 7 re del Bourbon (prima parte)

Pubblicato il 19 luglio 2016
Bourbon Italia

Dire che l'industria del bourbon sia nel pieno di un boom economico è un eufemismo. Con più di $8 miliardi di vendite globali (salite di $376 milioni nel 2002), il bourbon si è trasformato da “bevanda per i gentleman del sud” a sostituire i Gran Cru Bordeaux o un Glenfiddich 40 anni tra le bottiglie che “non possono mancare” e se non siete d'accordo con questa affermazione, provate ad acquistare un Pappy Van Winkle!

Dietro questo boom c'è uno fraterno rapporto fittamente intessuto tra i master distiller le cui origini discendono dagli albori della produzione del bourbon. Questi sono i master distiller che custodiscono diligentemente le norme stabilite dai fondatori i cui nomi onorano milioni di bottiglie di bourbon. Questi sono i 7 re del Kentucky bourbon.

 

 

Harlen Wheatley della Buffalo Trace

 

 

Harlen Wheatley

Harlen Wheatley è stato nominato Master Distiller della Buffalo Trace nel 2005 diventando il sesto Master Distiller dalla Guerra di Secessione. Nonostante una domanda salita alle stelle, Harlen ha saputo mantenere l'integrità della Buffalo Trace e di tutti i leggendari marchi presenti nel suo portfolio.

Il suo incarico non è stato senza sfide; resta da vedere come Harlen porterà avanti questo percorso dopo la morte del Master Distiller emerito Elmer T.Lee nel 2013. Il bourbon Elmer T. Lee’s Signature rimane uno dei prodotti di punta della Buffalo Trace che grazie all'abilita di Mr.Lee di trovare e imbottigliare botti selezionate del suo bourbon. Senza il palato di Elmer, affinato dopo quasi tre decadi di produzioni. Ci sono diverse voci che in mezzo ad un'alta domanda il W.L. Weller potrebbe essere sospeso, sebbene il presidente della Buffalo Trace Mark Brown ha smentito queste voci.

Tra queste sfide c'è l'incredibile successo della linea Van Winkle. Julian “Pappy” Van Winkle, dal quale prende il nome l'agognato bourbon, ha incominciato a vendere whiskey nel 1893 come rappresentante della W.L. Weller. Egli raggiunse il ruolo di presidente della compagnia e divenne il primo di quattro generazioni di Van Winkle come produttori di bourbon, seguito dal figlio Julian Jr. Van Winkle che gesti le operazioni presso la distilleria Stitzel-Weller fino alla sua vendita nel 1972, quando introdusse l'etichetta antecedente il proibizionismo chiamata Old Rip Van Winkle ritornata in vita grazie a lotti di whiskey provenienti dalla vecchia Weller Distillery.

Suo figlio, Julian III preso il controllo nel 1981 e porta avanti le attività con il marchio Van Winkle con suo figlio dalla Buffalo Trace. Mai nella storia del bourbon un marchio aveva avuto un esperienza cosi folle come il Pappy Van Winkle e tutto questo può essere accreditato e non in una piccola parte all'intelligenza e alla dedizione del suo Master Distiller, Harlen Wheatley. La Van Winkle ha un accordo con la Buffalo Trace la quale fornisce loro il bourbon e imbottiglia la loro produzione, è ormai noto da tempo che i nuovi bourbon Pappy Van Winkle sono distillati dalla Buffalo Trace.

Negli ultimi dieci anni la Buffalo Trace ha vinto più premi di qualunque altra distilleria nel mondo compreso un ineguagliabile traguardo di “Distilleria dell'anno” per ben sette volte. Questa performance è largamente dovuta a Mr. Wheatley uno dei legittimi re del Kentucky bourbon.

 

Jimmy Russell della Wild Turkey

Jimmy "Jimmy" Russell

Wild Turkey

James “Jimmy” Russell (il Budda del bourbon) è il master distiller dei master distiller. Nessun distillatore nella storia del bourbon americano ha lavorato cosi a lungo. Il suo sessantesimo anniversario è coinciso con l'apertura del nuovo centro visitatori di di 850m2 nel 2014, mettendo in luce il più grande nome del bourbon. Il governatore del Kentucky, Steve Beshear, si è presentato per fare un brindisi con lui!

Essendo solo il terzo Master della storia della Wild Turkey, Jimmy ha in pratica occupato quel ruolo per più di mezzo secolo, alcune volte anche 7 giorni su 7. “Quando incomincia qui, 59 anni fa riempivamo 70 barili al giorno. Adesso 560” racconta Russell. “Avevamo quattro magazzini, ora ventisei dove stocchiamo 200000 barili, uno solo di questi ne può contenere 50000”.

Quando gli si domanda se ha mai considerato di andare in pensione la sua risposta è: “ Non considero il mio un lavoro. E' una di quelle cose che ho sempre benedetto nella mia vita. Io vengo al lavoro felice: assaggio whiskey tutto il giorno. Vivo a solo sei miglia da qui e alcune volte passo di qui al sabato e alla domenica solo per salutare le persone che vi lavorano.”

Sotto la guida di Jimmy Russell la Wild Turkey ha affrontato molti cambiamenti nel decennio passato da quando il marchio è nato nel 1940. La domanda del “kickin’ chicken” proveniente da nuovi mercati e da giovani consumatori ha portato ad un'espansione del Wild Turkey tra i whiskey e i liquori. Il Wild Turkey American Honey apparve sulle scene nel 2007, poco dopo l'acquisizione da parte del Gruppo Campari. In seguito, nel 2012, Jimmy ed il suo team distribuiscono il Wild Turkey Spiced, il primo bourbon in assoluto ad essere aromatizzato. Comunque voi consideriate i bourbon aromatizzati, questo ha portato la Campari a nuovi massimi in borsa.

Mentre si speculava che queste mosse nell'arena dei bourbon aromatizzati fossero fatte per volere della Campari, Jimmy Russell continuava a produrre i suoi prodotti tradizionali. Wild Turkey 81, Wild Turkey 101 e Wild Turkey Tradition il quale rimane tra i piu pregiati Kentucky Straight bourbon presenti sul mercato.

In onore del suo contributo alla storia americana, Jimmy Russell è stato onorato con una linea che porta il suo nome Russell's Reserve e delle edizione limitate di 13 e 16 anni d'invecchiamento chiamate Wild Turkey Diamond Anniversary.

Seconda parte

 

 

Fonte: 
http://www.bourbonoftheday.com/master-distiller-profiles/