Noah's Mill Bourbon

Pubblicato il 21 marzo 2018
Noah's Mill Bourbon

Ieri sera ho aperto una bottiglia di Noah's Mill. Ho impiegato molto a trovarne una e devo dire che l'attesa è stata ben ripagata.

La storia della Willett Distilling potrebbe tranquillamente occupare un corso di studi all'interno dell'università del Bourbon. A volte produttori, talora affinatori operano nelle vicinanze di Bardstown e sono ampiamente accreditati come coloro che hanno contribuito a preservare il bourbon durante il suo periodo di declino. Operando come produttore non distillatore la Kentucky Bourbon Distillers (uno dei tanti nomi con cui opera la Willett) acquista il distillato e lo fa invecchiare nelle proprie warehouse e lo imbottiglia con i suoi diversi marchi.

Dal 2012 la Willett Distilling ha ripreso la distillazione ed è ora possibile acquistare sia rye che bourbon sotto il marchio Willett Family Estate. Da quest'anno si puo inoltre trovare (solo nel Kentucky) l'Old Bardstown Bottled-in-Bond.

Tra i marchi della Willett abbiamo anche il Noah's Mill di cui vi sto presentando una mia degustazione. Originariamente la Willett metteva sul mercato il Noah's Mill dopo 15 anni di invecchiamento. Ma al giorno d'oggi si ritiene che il Noah's Mill sia un blend di bourbon tra i 4 e 20 anni.

Un bourbon eccezionalmente ben fatto ed equilibrato che è molto complesso al naso, tuttavia questa complessità viene meno al palato. Ma anche se non così complesso è ancora dannatamente buono al gusto! Al naso si sentono tutti i suoi 57,15% alc/vol. Il colore ricorda molto la ruggine.

Le molte spezie saltano subito fuori dal bicchiere per colpire il mio naso e quasi annullano le dolci note di vaniglia. Devo allontanare un po' il bicchiere per non farmi pungere le narici dalla segale e sentire la tanta frutta matura, tra cui spicca l'albicocca, che compone il bouquet di questo eccezionale bourbon. Trovo questa speziatura un po' troppo pungente, forse avrebbe bisogno di invecchiare un po' di più per mitigare questa sua spigolosità. Anche se questo ci permette di capire che il mash bill di questo bourbon contiene sicuramente al suo interno un'alta percentuale di segale.

Come detto il palato riflette le sensazioni nasali anche se con meno complessità, quindi ancora spezie, vaniglia e sul fine bocca si fanno sentire note di cacao.

Un bourbon di corpo con un finale di discreta lunghezza.