Maker’s Mark Mash Bill

Pubblicato il 9 giugno 2016
Maker’s Mark Mash Bill

Maker's Mark è l'ultima delle maggiori distillerie aggiunta all'elenco “Bourbonr Mash Bill Break Down”. Inizialmente non avevo intenzione di agginugervi il Maker's Mark dato che hanno un solo mash bill e che nei primi 60 anni della loro storia hanno prodotto un solo bourbon. Mi è stato raccontato che Bill Samuels avesse detto “Hai mai visto un Chateau Lafite Reserve? No! Ecco perché c'è un solo bourbon Maker's Mark”. Vera o meno la citazione, resta il fatto. Certo, le bottiglie sono cambiate, ma il bourbon è rimasto immutato per più di mezzo secolo.

Maker's Mark ha distribuito tre nuovi prodotti negli ultimi 7 anni. Non credevo prendessero questo ritmo. I puristi del Maker's Mark potrebbero vedere questi nuovi prodotti come un annacquamento del marchio, ma non sono d'accordo. Maker's Mark ha prodotto un bourbon unico e lineare. Adesso stanno ampliando questa qualità. Hanno prodotto “wheated” bourbon facilmente reperibili da prima che diventassero una moda. Con i suoi 55° ha la più bassa gradazione con cui viene messo in botte rispetto alle maggiori distillerie. Maker's Mark è la sola, tra queste a ruotare all'interno della propria warehouse le botti per uniformare  l'invecchiamento . Vorrei richiamare l'attenzione su questo processo svolto a mano. Immaginate di muovere delle botti da 200 litri all'interno di questo edificio.

Maker's Mark

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Sono da molto tempo un estimatore del Maker's Mark e nella mia bottigliera non manca mai. Lo trovo ottimo anche per alcuni abbinamenti in cucina: con il gelato alla vaniglia e frutti di bosco o per la preparazione del mio Kentucky Coffee. Come ho già scritto sono un appassionato ricercatore di bourbon di un tempo e ho assaggiato diverse vecchie bottiglie in questi anni di MM. Quella che mi ha colpito di più sicuramente è una della seconda metà degli anni '80. Nella mia collezione ne ho anche una che risale al 1973, ma non l'ho ancora aperta, vedremo. Sicuramente ne ho bevute molte degli anni '90. Consiglio sempre di lasciarle respirare un po' prima di gustarle. Il frumento che compone il mash bill di questo whisky ha sempre bisogno di respirare un po'. Io solitamente noto già una gran differenza, in positivo, dopo due settimane che la bottiglia è stata aperta.

 

Non ho ancora invece avuto modo di provare Il Maker's Mark 46, mentre trovo esoso il costo dei due Cask Strenght.

 

 

 

Fonte: 
http://bourbonr.com/blog/makers-mark-mash-bill-breakdown/